A Viareggio c’è un problema sicurezza. Se da un lato è inutile negare la questione come fanno il Sindaco e l’Amministrazione, accusando di essere dei mitomani chi evidenzia il tema, dall'altro lato è fuori luogo la spettacolarizzazione televisiva di questi giorni.
Il servizio andato in onda sul programma televisivo di Rete 4 "Fuori dal coro" ha trasformato Viareggio in un set da fiction. Con un linguaggio violento e distorto, ha alimentato paura, stereotipi e tensioni, descrivendo la nostra città come “fuori controllo” e costruendo un racconto in parte buona parte fuorviante.
Noi diciamo con forza: Viareggio non è questo. Ci sono problemi seri e reali, che noi stessi abbiamo denunciato per primi mesi fa; sì, c’è un’emergenza legata alla sicurezza e al decoro in vari quartieri; a servono risposte serie, non slogan e nemmeno semplificazioni razziste a favore di telecamera.
Il Partito Democratico di Viareggio ha già chiesto in Consiglio Comunale — lo scorso gennaio — un piano operativo per l’estate e il Carnevale, rimasto senza risposta. Anche il sindacato di polizia (SIULP) segnalava giorni fa che mancavano risorse, personale e coordinamento. Ma lanciare appelli all’esercito, come fa la Lega, è solo propaganda, la sicurezza spetta alle forze dell'ordine non alle forze militari, che hanno ben altro ruolo.
Chi è al governo nazionale ha tagliato uomini e mezzi proprio nei territori come il nostro. E chi oggi minimizza o deride le preoccupazioni dei cittadini, come ha fatto il sindaco Del Ghingaro, sbaglia allo stesso modo.
Noi facciamo alcune proposte che porremo anche all’attenzione del Cantiere del centrosinistra:
Un tavolo permanente sulla sicurezza urbana, con Comune, Prefettura, Regione, forze dell’ordine e realtà sociali;
Un investimento serio su presidi territoriali, vigilanza di prossimità, telecamere e prevenzione sociale;
Più cultura, partecipazione e vivibilità nei quartieri: perché la sicurezza si costruisce anche riacquisendo gli spazi pubblici, curandoli, e creando opportunità per i giovani con attenzione alle fragilità.
Chi ama Viareggio non la usa per fare audience, ma la cura ogni giorno con responsabilità.