Il dibattito sull’Asse di Penetrazione a sud dello Stadio dei Pini, la cosiddetta “Via del Mare”, continua a suscitare perplessità. Il sindaco Del Ghingaro la presenta come soluzione al traffico nella Darsena, ma in realtà si tratta di un progetto inefficace, scollegato dai bisogni reali e che ignora regole urbanistiche e paesaggistiche.
Una via sterrata (solo per il trasporto di imbarcazioni) che non risolve nulla. È bene ricordare, dato che il sindaco non lo dice mai, che la proposta del Comune non è l’asse, non è la via del mare, non è una vera strada, ma una via sterrata destinata solo al transito di mezzi eccezionali legati alla nautica. Non risolve i problemi quotidiani su via Coppino, via Savi e via Virgilio. Come già detto in consiglio comunale, il PD Viareggio considera questa proposta una “non-soluzione” a un problema reale.
Un progetto che ignora regole e competenze.
Il tracciato attraversa aree naturali di pregio, ignorando le norme regionali di tutela del paesaggio. Non si può intervenire in zone protette come se fossero aree qualsiasi. Inoltre, l’amministrazione evita di chiarire che proprio la complessità normativa e la presenza di diversi enti rendono problematico, al momento, realizzare un tracciato a sud.
Serve una scelta condivisa e sostenibile.
Di fronte a un progetto fragile e inutile, occorre aprire un confronto serio e trasparente su quale tracciato possa davvero migliorare la mobilità nella Darsena. Solo una visione complessiva, costruita con il contributo di tecnici, cittadini e istituzioni, potrà portare a una soluzione eƯicace, rispettosa dell’ambiente e capace di accedere ai fondi disponibili.
I ritardi enormi sull’area ex-Fervet.
Altra grave omissione del Comune di Viareggio è quella di non menzionare le proprie responsabilità per il grave ritardo sul secondo lotto dell’asse, ovvero il tratto che dal Campo d’Aviazione dovrebbe portare a via Indipendenza. L’amministrazione di Viareggio ha tentennato per dieci lunghi anni, durante i quali non ha dato seguito alle iniziative precedenti e non ha proceduto agli espropri. Adesso la Regione Toscana mette a disposizione sette milioni di euro, ma il Comune ha rimandato una decisione a discapito di cittadini e imprese.
In conclusione, quello del Comune non è un vero piano per la mobilità, ma una proposta parziale, approssimativa, che ignora norme e responsabilità. Sembra quasi che il primo ostacolo all’asse sia proprio il sindaco che, al di là dei proclami farciti di omissioni, rimanda in continuazione scelte e presenta una non soluzione poco concreta e con molte lacune. Ecco allora che sono più chiari i motivi per i quali la Regione Toscana ha deciso di finanziare il secondo lotto (quello che arriva a via Indipendenza) e non l’ultimo.
Viareggio merita scelte serie, fondate e rispettose del territorio.