Apprendiamo con sconcerto la risposta che l’Assessora alla Cultura Sandra Mei ha riservato all’interrogazione del nostro capogruppo Dario Rossi, a proposito delle celebrazioni per i quarant’anni dalla donazione della Villa Borbone alla città.
Un’interrogazione puntuale, rispettosa, volta a valorizzare un anniversario importante per Viareggio e per la sua comunità. Una risposta sprezzante, sarcastica, che liquida il confronto istituzionale con una battuta inutile e offensiva nei confronti di chi svolge il proprio ruolo con serietà.
Il problema non è solo lo stile – che purtroppo si commenta da solo – ma l’idea che un Assessore possa rivolgersi così a un Consigliere comunale che esercita un diritto previsto dalla legge e dallo Statuto. In democrazia le domande non si deridono: si ascoltano, si rispettano e si risponde nel merito.
Peraltro, la superficialità e il fastidio espressi in quelle quattro righe offendono anche la memoria del donatore e la storia di un bene come Villa Borbone, che merita attenzione, cura e partecipazione, non arroganza.
Se l’intento dell’amministrazione è di celebrare con convinzione l’anniversario della donazione, allora questa è l’occasione per farlo davvero, coinvolgendo la cittadinanza e riconoscendo il valore simbolico di quel gesto. Se invece l’unico obiettivo è polemizzare con chi pone domande legittime, allora è chiaro che l’interesse culturale viene dopo quello personale.
Noi continuiamo a pensare che la cultura sia altro e che le istituzioni meritino serietà. Sempre. Buon lavoro assessore!