Il Partito Democratico di Viareggio ha espresso il proprio voto contrario al rendiconto di gestione 2024 in Consiglio Comunale, in modo netto, motivato, politico. Senza mettere in discussione la correttezza formale del documento né il lavoro degli uffici, ma contestando la direzione politica che il rendiconto rappresenta.
Il Comune chiude il 2024 con un avanzo disponibile di circa 8 milioni di euro. È una cifra significativa, che avrebbe potuto rappresentare un’opportunità. Ma cosa ci racconta davvero questo rendiconto?
Ci racconta una città che continua a spendere troppo poco per cultura, scuola, welfare e mobilità. Una città dove la distanza tra centro e periferie cresce, dove i servizi non migliorano e dove la partecipazione dei cittadini alle scelte pubbliche è praticamente assente.
Cultura e turismo: un’occasione sprecata
Sul piano culturale, Viareggio continua a vivere solo in estate. Abbiamo bisogno di una città viva tutto l’anno. Dove sono gli investimenti per eventi culturali diffusi nei quartieri, per i giovani, per le scuole, per gli anziani? Si continua a parlare di destagionalizzazione del turismo, ma nel 2024 non è stato fatto nulla di strutturale. Il turismo culturale, scolastico, sportivo, congressuale rimane una grande occasione mancata.
Mobilità e spazi pubblici: città a misura d’auto, non d’uomo
Sul fronte della mobilità, si persevera con un modello vecchio: auto ovunque, trasporti pubblici carenti, zero incentivi all’utilizzo della bicicletta o delle navette da e per le periferie. Dove sono i nuovi scuolabus promessi? Dove i parcheggi di scambio? Dove le ciclabili vere, continue, sicure?
Scuole: il silenzio sulle periferie
I nostri plessi scolastici attendono da anni interventi di adeguamento, ammodernamento e messa in sicurezza. Servono maggiori progetti formativi per i nostri studenti, maggiori proposte riguardanti le nuove tecnologie, la scienza, manche la musica e il teatro. Servono progetti scolastici che coinvolgano lo sport puntando sui nostri impianti sportivi nelle periferie – penso al Varignano, al Vasco Zappelli ma penso anche alle tante palestre date in gestione alle società ma che necessitano interventi da parte del comune, come sta facendo la Provincia; penso al Piaggia, alla nuova palestra dell'Itis, al collegio Colombo. Serve una visione chiara per il futuro dei giovani.
Welfare e giustizia sociale: ancora troppi esclusi
Le famiglie in difficoltà aumentano, ma non cresce l’attenzione dell’amministrazione. Dove sono gli sgravi per chi è in difficoltà economica? Le sovvenzioni per garantire sport e cultura a tutti i bambini? Dove sono i fondi per i servizi domiciliari, per i disabili, per l'inclusione? Servirebbe il coraggio che sta dimostrando la regione, asili nidi gratis e libri gratis per i bambini e i ragazzi fino alle medie comprese, un aiuto importante che poteva vedere un impegno maggiore da parte del comune. Potevano essere impiegati fondi per le bollette, per aiutare le famiglie a iscrivere i figli alla pratica dello sport con risultati tangibili non solo per la socialità ma anche per la salute e il benessere.
Partecipazione: la grande assente
Un altro tema per noi fondamentale è quello della partecipazione. Questo rendiconto è anche il risultato di decisioni prese senza ascoltare davvero la città. I cittadini non vengono coinvolti. Il bilancio partecipativo è solo un’idea rimasta nel cassetto. Le decisioni sono quasi totalmente centralizzate. E quando si governa così, si perde contatto con la realtà.
I residui e debiti fuori bilancio
E poi c’è un tema che solleva grandi preoccupazioni: la gestione dei residui passivi e dei debiti fuori bilancio. Il collegio dei revisori è stato chiaro: ci sono residui passivi risalenti al 2019 o anche prima, che pesano sulla trasparenza e l’affidabilità della gestione. Dopo la chiusura dell’esercizio, sono stati comunicati debiti fuori bilancio per oltre 822.000 euro. Alcuni derivano addirittura da impegni erroneamente cancellati: un fatto grave. Stiamo parlando di 559.000 euro cancellati per errore, e poi riaccantonati. È questa la gestione attenta e oculata che ci si aspetta? E ancora: altri 511.000 euro di debiti non impegnati correttamente. Anche qui, l’ente ha dovuto correre ai ripari con nuovi accantonamenti. Ma se la prevenzione fosse stata fatta per tempo, queste situazioni non si sarebbero nemmeno create. Il collegio dei revisori raccomanda inoltre una gestione più accurata dei residui attivi, cioè dei crediti che il Comune vanta e che rischiano di diventare inesigibili. Senza un coordinamento serio tra l’ente e i suoi concessionari della riscossione, rischiamo di vedere evaporare milioni di euro di entrate potenziali.
Un bilancio in equilibrio, ma senza anima
Si potrebbe parlare dell’uso dell’avanzo, delle priorità mancate, della mancanza di investimenti in innovazione digitale, della scarsa attenzione all’ambiente. Ma il punto è sempre lo stesso: questo rendiconto non parlava di futuro. Parlava di gestione, non di visione.
E allora, il voto contrario non è un gesto simbolico. È la manifestazione di una visione alternativa: una Viareggio che investa nella cultura e nella scuola, che viva tutto l’anno, che sia più giusta con chi ha di meno, più accessibile, più viva. Una città dove le decisioni si prendano insieme, non chiusi in una stanza.
Il nostro compito è anche questo: portare voce a chi oggi non viene ascoltato. È con questa responsabilità che votiamo contro questo rendiconto.